'Sovrimpressioni' alla Triennale
'Sovrimpressioni' alla Triennale
Uno spettacolo di Deflorian/Tagliarini, dal 19 – 23 ottobre, 2022
Recensione di Simona Ornaghi
Ti ricordi?
Iniziare una frase con “ ti ricordi” fa sentire subito vecchi…. Comincia così lo spettacolo del duo Deflorian/ Tagliarini, ed è da questo momento iniziale che il ricordo diventa presente in un bisogno di sovrapporre artificio /natura, lingua madre e neologismi, proprio a partire dal titolo Sovraimpressioni che omaggia il libro di poesie di A. Zanotto.
Seduti uno di fronte all’altro i due si parlano senza rispondersi, separati da uno specchio posto al centro di un lungo tavolo, sottile membrana che restituisce la loro immagine ma che nel contempo li separa.
“PARLO CON TE, MA NELLO SPECCHIO VEDO LA MIA IMMAGINE”.
È nel lungo fluire dei” Pensieri a Stella”, cioè quell’attitudine a farsi distrarre da sviamenti del pensiero, un ricordo, un aneddoto, per poi tornare al centro del discorso e ricominciare daccapo, che affrontano insieme con disarmante leggerezza la profondità del senso di cambiamento dell’invecchiamento, del sentirsi in perenne attesa che “ accada ancora qualcosa nella vita”
IL TEMPO CI DETERMINA E SI DETERMINA.
Solo quando lo specchio viene sollevato ,assistiamo a quello che Borges definiva L’Aleph (inizio, il tutto e la fine), c’e una pausa, lunga ma piena di significati, uno specchiarsi silenzioso nell’altro.
DAL VIVERE INSIEME: CHE L’ESISTENZA DELL’ALTRO E’ UN ENIGMA CHE NON PU0’ ESSERE SCIOLTO, MA SOLO CONDIVISO. LA CONDIVISIONE DI QUESTO ENIGMA, GLI UOMINI LO CHIAMANO AMORE. (L. CAFFO)